giovedì 23 gennaio 2014

Differenze

Qui posso scegliere fra il bar con il caffè Segafredo, caffè Illy, caffè Essse, caffè Pascucci. Niente catene americane, con brodaglia o simili. Ma questo vuol dire sognare un bicchierone di latte macchiato size venti.
Quando ordino chiunque capisce cosa chiedo e non ho bisogno del vocabolario. Sempre che non ci sia qualcuno che parli dialetto, stretto e veloce.
Qui c'è la coop, la conad e la simply, dove trovo la pasta barilla, il cioccolato milca e i biscotti mulino bianco. Sempre che sia un tipo di biscotti che la casalinga media compra. Per le novità pubblicizzate, attendere notizie.
In meno di cinque minuti torno in Italia. E delle volte non vedo la differenza.
Qui il canone costa meno ma non vedo nulla.
Qui la sanità è in gran parte gratuita ma spesso vogliamo un consulto esterno, a pagamento, perché non siamo soddisfatti di ciò che ci dicono.
Qui non ci sono semafori ma in un rettilineo ti mettono i 50 di limite. E pattuglie della gendarmeria come se piovesse.
Qui tutti abbiamo l'ultima tecnologia disponibile e poi ci lamentiamo della crisi che colpisce tutti. Più o meno.
Qui le macchine sono una a testa. Il servizio di autobus è scarso e non utile. Macchinoni, eh.
Qui fanno le rivolte per una specie di patrimoniale che assomiglia all'imu.
Qui tolgono gli aiuti alle famiglie in difficoltà perché non ci sono i fondi ma cambiano le luminarie di natale.
A maggio paghiamo le tasse, come tutti. Tante, come tutti.
Le bollette esistono e sono salate. Come ovunque.
Il nostro bancomat non funziona ovunque perché il nostro piccolo staterello è in una cosa chiamata 'black list'.
La scelta scolastica per le superiori è limitata, dell'università meglio non parlarne.


Continuo? Mi fermo, è meglio.
Ma la prossima persona che esclama: 'bello, abiti a San Marino!! Ma le tasse le pagate? Voi si che state bene!' Verrà violentemente insultata.




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